La Suprema Corte ha definitamente chiarito che, onde evitare facili elusioni alla regola della sussidiarietà, la domanda di arricchimento può essere accolta solamente quando una diversa azione, fondata sul contratto, su legge ovvero su clausole generali, sia carente ab origine del titolo giustificativo.

L’azione di arricchimento resta invece preclusa nel caso in cui il rigetto della domanda alternativa derivi da prescrizione o decadenza del diritto azionato, ovvero dalla carenza di prova circa l’esistenza del pregiudizio subito.

Cass. Civ., Sez. Unite, 05 dicembre 2023 n. 33954